Nuovo pianeta scoperto attorno a Proxima Centauri

Si trova a soli 4,2 anni luce dal sole ed è 0,26 volte la massa terrestre.

Un minuscolo pianeta è stato appena scoperto in orbita attorno alla stella Proxima Centauri, a soli 4,2 anni luce dal Sole. L’esopianeta candidato ha una massa pari ad appena un quarto di quella terrestre, tanto da rientrare tra gli esopianeti più piccoli mai rilevati ed è anche il terzo pianeta trovato intorno alla stella più vicina al Sole.

Sebbene il nuovo piccolo mondo non sia abitabile, la sua scoperta suggerisce l’esistenza di numerosi esopianeti appena al di fuori della nostra portata attuale in termini di capacità di rilevamento, secondo gli scienziati. “Il nostro vicino stellare più vicino sembra essere pieno di nuovi mondi interessanti, alla portata di ulteriori studi ed esplorazioni future”, ha affermato l’astrofisico João Faria dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço in Portogallo.

Finora sono stati scoperti e confermati quasi 5.000 esopianeti e gli astronomi hanno ottenuto migliaia di rilevamenti di esopianeti candidati da confermare. Dei 32.073 esopianeti registrati nell’archivio se ne contano soltanto 36 con una massa inferiore a quella della Terra.

Alcuni segnali del pianeta Proxima d sono emersi nel 2020, grazie all’utilizzo dell’Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanets and Stable Spectroscopic Observations (ESPRESSO) sul Very Large Telescope dell’ESO, per confermare un altro degli esopianeti di Proxima Centauri, chiamato Proxima b. Il segnale del nuovo pianeta era così debole da rendere necessarie più osservazioni per capire che si trattasse di un pianeta.

“Dopo aver ottenuto nuove osservazioni, siamo stati in grado di confermare questo segnale come un nuovo pianeta candidato”, ha detto Faria. “Ero entusiasta della sfida di rilevare un segnale così piccolo e, così facendo, di scoprire un esopianeta così vicino alla Terra”.

Proxima d è pari a 0,26 volte la massa terrestre e compie un’orbita attorno alla sua stella in 5,12 giorni. Ciò significa che è troppo vicino ad essa per essere abitabile – almeno per la vita come la conosciamo – poiché anche una fredda nana rossa emette troppo calore per sostenere l’esistenza di acqua allo stato liquido ad una simile distanza.