Il relitto spaziale viaggiava ad una velocità di 9.300 km/h.
Un altro cratere si è probabilmente formato dopo che un razzo alla deriva ha colpito la Luna ad una velocità di 9.300 km/h. L’impatto sarebbe avvenuto alle 12:25 GMT del 4 marzo sul lato “oscuro” del nostro satellite, ovvero il lato che non appare visibile dalla Terra. Non essendoci la possibilità di osservare direttamente l’accaduto, potrebbe volerci del tempo prima che siano disponibili le prove fotografiche dell’impatto.
Sullo schianto dell’oggetto di circa 3 tonnellate non sembrano esserci dubbi: i calcoli orbitali concordavano sulla traiettoria e sul momento in cui avrebbe colpito la Luna. “Avevamo molti dati di tracciamento per l’oggetto, e non c’era nulla che avrebbe potuto agire su di esso tranne le forze di gravità e la luce solare”, ha affermato lo scienziato Bill Gray, che ha previsto per primo la collisione.
L’impatto ad alta velocità avrebbe causato la formazione di un cratere largo circa 20 metri, secondo gli esperti. Nulla di nuovo per la frastagliata superficie lunare, che conta migliaia di crateri, ma stavolta si tratta del primo impatto involontario di un oggetto artificiale noto in anticipo – in passato sono stati fatti schiantare oggetti per testare i rilevatori sismici sul suolo lunare.
Ma da dove proviene il razzo?
Le origini del relitto sono ancora oggetto di dibattito, poiché non esiste un’entità ufficiale di tracciamento della spazzatura che viaggia nello spazio profondo. Gray, che si occupa di scovare e monitorare i detriti prodotti dall’uomo per non confonderli con asteroidi, aveva inizialmente ipotizzato che si trattasse di un Falcon 9 della SpaceX. La tesi è poi stata smentita dai suoi stessi calcoli e dal confronto con altri dati ufficiali, identificando l’oggetto come un booster del terzo stadio di Chang’e 5-T1.
Il razzo fu lanciato nel 2014 come parte del programma di esplorazione lunare dell’agenzia spaziale cinese. Tuttavia, Pechino ha negato la responsabilità, affermando invece che il booster “era rientrato in sicurezza nell’atmosfera terrestre ed era andato completamente bruciato”.
Saranno le osservazioni ufficiali a rivelare l’entità dell’oggetto, grazie alle immagini del Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA e del Chandrayaan-2, entrambi in orbita attorno alla Luna. La NASA ha dichiarato di voler esaminare il cratere, ma questa operazione potrebbe richiedere “settimane o mesi”, secondo l’agenzia.
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