Negli ultimi 30 anni i vortici oceanici si sono intensificati insieme al riscaldamento globale.
Il riscaldamento globale influisce su numerosi aspetti del sistema terrestre, oceani compresi, fino alle correnti più profonde. Sappiamo che gli effetti del cambiamento climatico influiscono su questi importanti flussi d’acqua, ma ancora non è chiaro come funziona esattamente questa relazione e uno studio pubblicato sulla rivista Geology ha cercato di trovare delle risposte.
Gli scienziati hanno esaminato i dati risalenti a 66 milioni di anni fa su 293 siti, osservando le lacune negli strati sedimentari (iati), per capire la variabilità della forza nelle correnti oceaniche nel corso di millenni la correlazione con i cambiamenti di temperatura. Ciò ha rivelato una grande quantità di informazioni extra oltre i 30 anni di registrazioni satellitari normalmente utilizzate per l’analisi dell’attività delle correnti oceaniche.
“I dati satellitari generalmente utilizzati per informare i modelli oceanici coprono solo pochi decenni, portando a una scarsa comprensione della variabilità oceanica a lungo termine”, osserva la sedimentologa Adriana Dutkiewicz dell’Università di Sydney in Australia. “Questo ci ha spinto a guardare la documentazione geologica delle acque profonde per decifrare questi cambiamenti”.
Il team ha scoperto che negli ultimi 13 milioni di anni, durante il raffreddamento graduale della Terra, le interruzioni nella registrazione dei sedimenti sono diventate meno frequenti. Ciò suggerisce che la velocità attuale nelle parti più profonde dell’oceano è complessivamente rallentata. Confrontando i dati con il periodo dell’effetto serra precedente, la circolazione oceanica profonda allora sarebbe stata molto più attiva, con le temperature globali di 3-4 °C più calde di quelle attuali.
Il problema dei cambiamenti nelle correnti oceaniche profonde è che non influenzano soltanto la vita sui fondali marini, ma praticamente tutto, dalla distribuzione della vita marina ai principali modelli meteorologici del pianeta. Studi precedenti mostrano che il riscaldamento climatico favorisce un maggior assorbimento di carbonio da parte degli oceani, principalmente attraverso il plancton, ma sappiamo anche che la capacità di intrappolare calore e il carbonio in eccesso ha dei costi in termini ecosistemici.
“Oggi, studi indipendenti che utilizzano dati satellitari suggeriscono che la circolazione oceanica su larga scala e i vortici oceanici sono diventati più intensi negli ultimi due o tre decenni di riscaldamento globale, supportando i nostri risultati”, afferma il geofisico Dietmar Müller dell’Università di Sydney. Ciò significa che è necessario comprendere al meglio in che modo tali cambiamenti influiranno sull’atmosfera e la vita terrestre, mentre le temperature globali continuano ad aumentare.
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