Negli ultimi giorni due potenti eruzioni di plasma hanno generato venti solari che hanno raggiunto l’atmosfera terrestre.
Dei potenti flussi di vento solare potrebbero generare dei disturbi del campo magnetico terrestre in questi giorni a causa di un profondo “canyon di fuoco” che si è formato sulla superficie del Sole, attualmente in una fase relativamente attiva. Secondo Space Weather, il canyon è profondo circa 20.000 km e almeno 10 volte più lungo.
Gli esperti del Met Office hanno identificato due grandi eruzioni di filamenti di plasma nella parte centro-meridionale del Sole, registrate sia da alcuni satelliti che da telescopi terrestri tra il 3 e il 4 aprile. Entrambi i filamenti sono stati accompagnati da espulsioni di massa coronale (CME): il primo ha avuto effetti lievi sul nostro pianeta, fa sapere il Met Office, mentre non si hanno ancora dettagli sugli effetti della seconda CME.
È probabile che in questi giorni le aurore nelle regioni polari si intensifichino a causa dell’indebolimento del campo magnetico terrestre, che facilita la penetrazione delle particelle magnetizzate delle CME rendendo i bagliori colorati più visibili in queste regioni.
Secondo il Met Office, l’ambiente geomagnetico terrestre tenderà a stabilizzarsi nei prossimi giorni poiché la macchia solare iperattiva che ha provocato una recente esplosione di attività si sta allontanando dalla sua posizione rivolta verso la Terra. Nel complesso, le anomalie registrate nelle ultime settimane sono state classificate come lievi o moderate, senza effetti significativi sul nostro pianeta.
Le tempeste geomagnetiche sono eventi naturali in grado di interferire con l’atmosfera terrestre e il campo magnetico fino a interrompere i collegamenti satellitari, le comunicazioni e i sistemi elettrici in orbita. Nei casi peggiori, questi disturbi possono arrivare a danneggiare la rete elettrica a terra.
Attualmente, il Sole si sta “risvegliando” da un minimo solare prolungato, ovvero la fase più debole del suo ciclo di attività di 11 anni circa. Il prossimo picco, o massimo solare, è previsto intorno al 2025 e secondo gli scienziati potrebbe essere uno dei periodi di maggiore attività solare mai registrati.
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