L’attività del Sole è molto più intensa rispetto alle previsioni

Il numero delle macchie solari registrate è molto più alto rispetto alla media, che dovrebbe essere coerente con un ciclo solare mite.

Se le previsioni meteorologiche sulla Terra sono oggi le più accurate di sempre, avere un quadro preciso di ciò che accade sul nostro sole è decisamente più complicato. Stando alle previsioni ufficiali, attualmente il ciclo dell’attività solare dovrebbe essere in una fase mite, che si avvia verso il massimo solare calcolato per luglio 2025. Ma ciò che sta effettivamente accadendo si sta rivelando quasi in contrasto con quanto previsto, con un divario sempre più significativo.

Il calcolo delle macchie solari, utilizzato come indicatore principale dell’attività solare, è molto più alto rispetto ai valori previsti da NOAA, NASA e International Space Environmental Service. In effetti, questo conteggio è stato sempre superiore rispetto alle previsioni negli ultimi due anni. Ciò potrebbe significare che il Sole, in realtà, sta attraversando una fase insolitamente attiva. In questo momento, il Sole ha ben 61 macchie solari registrate, un numero piuttosto alto rispetto alla media prevista, eppure mancano ancora 3 anni al prossimo massimo solare.

Oggi sappiamo che il ciclo dell’attività solare ha una durata di 11 anni, con un picco e una depressione (massimo e minimo solare) legati all’inversione dei poli magnetici del Sole. In base a questo calcolo, che colloca l’ultimo minimo solare nel dicembre 2019, dovremmo trovarci in una fase ancora relativamente stabile. Ma secondo le osservazioni recenti, il calcolo del ciclo solare potrebbe essere soltanto una media.

Uno studio del 2014 guidato dal fisico solare Scott McIntosh del National Center for Atmospheric Research degli Stati Uniti aveva esaminato le tendenze a lungo termine del ciclo solare, notando che ad un ciclo solare più lungo seguiva un ciclo più debole, mentre dopo un ciclo solare più breve è più probabile osservare un ciclo intenso. Stando alle osservazioni fatte all’epoca, il ciclo solare attuale, il numero 25, sarebbe stato più intenso, poiché il ciclo solare 24 è stato breve (circa 10 anni) e piuttosto debole e ancora prima il ciclo 23 è stato più lungo della media.

Coerentemente con quanto previsto da McIntosh e i suoi colleghi, il ciclo 25 potrebbe essere uno dei più forti mai registrati e il numero delle macchie solari registrate potrebbe confermarlo. Ciò significherebbe che gli scienziati avrebbero un nuovo strumento per comprendere il meccanismo del ciclo solare, che è ancora lontano dalla nostra conoscenza. D’altra parte, potremmo essere spettatori di forti tempeste geomagnetiche, che possono interferire con il campo magnetico terrestre causando aurore spettacolari, ma anche causare danni ai sistemi GPS e fluttuazioni della rete elettrica.  

Articolo di Erika del 09 Aprile 2022 alle ore 17:28

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