Due bagliori di classe M1 hanno colpito la Terra il 25 aprile, causando alcune interruzioni.
Una macchia solare ha provocato un doppio brillamento solare nella giornata del 25 aprile, innescando alcuni blackout nelle linee radio su Asia e Australia. Si tratta di un altro evento in linea con un’attività solare intensa, che ha fatto registrare diverse tempeste geomagnetiche dirette verso la Terra nelle ultime settimane.
La macchia solare AR2993 era “di dimensioni mediocri”, ha spiegato il fisico solare Dean Pesnell del Goddard Space Flight Center della NASA, ma di centinaia di milioni di chilometri quadrati nell’area, ovvero relativamente piccola per il nostro pianeta, che anzi rientra in piena traiettoria della regione attiva. L’esplosione ha causato due brillamenti M1 in rapida successione, secondo Space Weather, che hanno interferito con i sistemi radio terrestri.
I brillamenti solari sono eruzioni di radiazioni elettromagnetiche che si verificano quando le linee del campo magnetico in prossimità delle macchie solari si riorganizzano causando esplosioni. I raggi di classe M emessi sono di dimensioni moderate, ma possono interrompere alcune radiofrequenze e talvolta esporre gli astronauti in orbita a livelli di radiazione più elevati del solito. In questo caso, alcune aree sull’Asia e l’Australia hanno subito dei blackout a causa dei due brillamenti.
In queste settimane sono stati osservati altri brillamenti con più macchie solari coinvolte, mentre il Sole sta incrementando la sua attività in previsione del massimo solare atteso per il 2024. Tra il 19 e il 20 aprile, una macchia solare (AR2992) è esplosa rilasciando un potente bagliore di classe X, che rispetto alla classe M risultano 10 volte più potenti.
Un brillamento di classe X può causare tempeste geomagnetiche capaci di interrompere l’attività dei satelliti, le comunicazioni radio e persino la rete elettrica sulla Terra. Fortunatamente, la Terra non ha sopportato l’intero carico dell’esplosione perché la macchia solare non era rivolta direttamente verso il pianeta.
Grandi brillamenti solari, a cui talvolta sono legate esplosioni di massa coronale, possono anche innescare spettacolari aurore, che possono spingersi a latitudini più basse del solito.
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