Si trovano nel cratere Gale, che un tempo probabilmente ospitava un grande lago.
Delle strane formazioni rocciose sono comparse sul suolo marziano durante l’esplorazione del rover Curiosity. Tra le sabbie poco profonde e i massi del cratere Gale si ergono alcune “torri” rocciose dall’aspetto irregolare, che ricordano dei flussi di acqua ghiacciata in caduta dall’alto.
Secondo gli esperti, le colonne sono state probabilmente create da sostanze simili a cemento che anticamente riempivano delle fessure del substrato roccioso. Man mano che la roccia più tenera si erodeva gradualmente, i flussi serpeggianti di materiale compatto sarebbero rimasti eretti.
Le insolite formazioni rocciose sono state riprese da una telecamera a bordo del rover Curiosity il 17 maggio e l’immagine è stata diffusa dalla NASA e gli esperti del Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI) la scorsa settimana. Per quanto possano apparire singolari le strutture “aliene” su Marte, si tratta di formazioni già note agli scienziati.
In geologia terrestre sono note come “hoodoo”, strutture naturali formate da strati di roccia dura che si accumula tra le rocce sedimentarie più tenere e che emergono dall’erosione dovuta eventi atmosferici come pioggia, vento o gelo. Gli hoodoo si trovano solitamente in ambienti aridi, come i canyon dello Utah negli Stati Uniti o della Siberia meridionale, e talvolta queste colonne possono raggiungere l’altezza di un edificio di dieci piani.
A differenza di quelle che osserviamo sulla Terra, le torri rocciose su Marte sembrano sul punto di crollare, ma in realtà sono abbastanza solide da resistere alla forza di gravità del pianeta rosso, più debole rispetto a quella terrestre.
Alcuni mesi fa un’altra strana formazione rocciosa era stata identificata da Curiosity, probabilmente formatasi in modo simile, ma con risultati molto diversi. La forma della roccia in questo caso ricorda un corallo o un fiore, con piccoli petali rivolti verso l’alto. La NASA riferì in un comunicato stampa che a dare origine alla roccia sarebbero stati i minerali depositati dall’acqua nelle crepe e le divisioni della roccia esistente, secondo le ipotesi.
Le guglie scoperte nel cratere Gale si distinguono dall’ambiente circostante e potrebbero aiutare a rivelare l’antica storia di questa regione, che un tempo avrebbe potuto ospitare un lago ora prosciugato. Sebbene appaiano senza vita, le imponenti formazioni rocciose sono un altro elemento utile nella ricerca della vita che potrebbe aver prosperato sul pianeta rosso miliardi di anni fa.
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