Tempesta di sabbia in Iraq, è la decima in due mesi

Per il paese il cambiamento climatico rappresenta una “minaccia esistenziale”, che rischia di provocare un disastro sociale ed economico.

L’ennesima nube di polvere ha coperto l’Iraq paralizzando ancora una volta il paese, che ha dovuto chiudere l’aeroporto di Baghdad mentre molte persone sono finite in ospedale per gli effetti dell’esposizione all’aria tossica. Si tratta della decima tempesta di sabbia da metà aprile, un fenomeno che appare amplificato dal cambiamento climatico e che giunge dopo un’intensa siccità, temperature elevate e precipitazioni estremamente scarse.

Per l’Iraq il cambiamento climatico rappresenta “una minaccia esistenziale per le generazioni future” il suo contrasto deve diventare una priorità nazionale, ha avvertito alcuni giorni fa il presidente Barham Saleh in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente.

Questa mattina una densa nube di polvere bianca ha ricoperto la capitale irachena e le aree circostanti, riducendo la visibilità a poche centinaia di metri. I voli da e per Baghdad sono stati sospesi per alcune ore, per poi essere ripristinati in giornata. Nelle ultime settimane gli aeroporti sono stati costretti a sospendere più volte i voli a causa delle frequenti tempeste di sabbia che hanno colpito il paese.

A maggio, le tempeste di sabbia hanno mandato migliaia di persone in ospedale con problemi respiratori, contando anche un decesso. Soltanto agli inizi di maggio erano già oltre 1.000 le persone ricoverate d’urgenza a causa dell’esposizione alle polveri.

L’Iraq sta entrando nella torrida stagione estiva, durante la quale le temperature possono superare i 50 °C. Negli ultimi anni ha sperimentato diversi record di siccità a causa delle precipitazioni scarse e temperature spesso oltre la media. Le Nazioni Unite hanno collocato il paese tra le cinque nazioni più vulnerabili nel mondo al cambiamento climatico e alla desertificazione, con il rischio di un vero e proprio disastro sociale ed economico.

Il Ministero dell’Ambiente ha avvertito che nei prossimi due decenni l’Iraq potrebbe dover affrontare una media di 272 giorni di tempeste di sabbia all’anno, che salirebbe a oltre 300 entro il 2050. Parallelamente, il paese potrebbe sperimentare un calo delle risorse idriche fino al 20% entro i prossimi 30 anni.

Articolo di Erika del 13 Giugno 2022 alle ore 17:30

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