L’Italia sta vivendo la siccità più grave degli ultimi 70 anni

La crisi potrebbe portare al razionamento delle risorse idriche anche per i cittadini.

Il rischio di desertificazione dei terreni sta aumentando in modo preoccupante in Italia, che sta vivendo la siccità più grave degli ultimi 70 anni. L’acqua salata dell’Adriatico sta risalendo dalla foce del Po contaminando le falde sotterranee e mettendo a rischio l’agricoltura del paese. La crisi sta spingendo gli agricoltori a pensare a colture sostitutive per ridurre il consumo di acqua.

Oggi la portata del fiume Po è ai minimi storici, arrivando ad un sesto del suo livello normale. Nel frattempo l’Adriatico è già risalito di 17 km dalla foce, con l’acqua salata che raggiunge le falde sotterranee contaminando i terreni coltivabili e conducendoli alla desertificazione. La situazione è così drammatica che alcuni campi sono stati già abbandonati, mentre potrebbe rendersi necessario il razionamento dell’acqua anche nelle abitazioni.

La grave siccità in corso è il risultato di un inverno con precipitazioni estremamente scarse, fino a -40% rispetto alla media, secondo quanto riportato dal CNR. Anche la neve in montagna si è ridotta significativamente, con -60% di precipitazioni rispetto alla media, secondo l’Osservatorio Europeo per la Siccità (EDO). A seguire i mesi primaverili hanno confermato la tendenza, con maggio che è stato il più caldo di sempre dal 1800 ad oggi.

Per gli esperti è plausibile che le condizioni attuali siano legate al cambiamento climatico. Un tale deficit idrico difficilmente potrà essere ripristinato nella stagione estiva, periodo in cui si attendono temperature più alte e le coltivazioni richiedono maggiore irrigazione. I timori crescono soprattutto per le ripercussioni sulla Pianura Padana, dove risiete il 40% del Pil agricolo italiano.

Alla crisi delle coltivazioni meno redditizie, che coinvolge tutto il Paese, si aggiungono i rincari dell’energia legati alla guerra in Ucraina, in un quadro che, almeno nei mesi estivi, può solo peggiorare. A tal proposito Coldiretti e Anbi stanno elaborando un progetto immediato per realizzare una rete di piccoli invasi a basso impatto paesaggistico e diffusi su tutto il territorio, per poter distribuire l’acqua ai cittadini, l’industria e l’agricoltura a seconda delle necessità.

Per salvare i raccolti e la produzione alimentare sempre più a rischio, Confagricoltura sta pensando ad azioni coordinate con gli altri Paesi europei, poiché la crisi coinvolge tutto il continente.

Articolo di Erika del 16 Giugno 2022 alle ore 17:13

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