Un nuovo studio prevede che le condizioni di siccità gravi diventeranno più frequenti in diverse regioni del mondo, rendendo quelli che chiamiamo eventi estremi la nuova normalità. Gli impatti del riscaldamento globale mostrano in proiezione un aumento delle disparità tra le regioni, con siccità senza precedenti che aumenteranno nei prossimi 30-50 anni in modo significativo e persistente, anche in uno scenario di riduzione delle emissioni di gas serra.
Secondo l’analisi del National Institute for Environmental Studies (NIES), gli eventi di siccità futuri aumenteranno di frequenza e intensità con conseguenze negative sulle risorse idriche, l’agricoltura e l’energia. Per migliorare la gestione delle infrastrutture e dell’acqua in un clima che cambia è fondamentale comprendere in che misura si verificheranno questi eventi “senza precedenti”. L’autore principale della ricerca Tokuta Yokohata ha affermato che “una valutazione temporale sulle future condizioni di siccità rispetto alle nostre esperienze storiche è essenziale per adottare strategie adeguate ai cambiamenti climatici, in particolare per gli adattamenti climatici, a lungo termine e nel tempo”.
I ricercatori hanno valutato i cambiamenti nella frequenza dei giorni di siccità per 59 regioni subcontinentali fino alla fine del 21° secolo. Hanno stimato il tempo di prima emergenza (TFE) di siccità consecutiva senza precedenti, che è il primo indice di superamento del limite massimo della variabilità climatica storica rispetto al periodo di riferimento 1865-2005, che si verifica consecutivamente per un certo numero di anni. Lo studio ha esaminato scenari futuri sia di bassa che alta concentrazione di gas serra.
I risultati suggeriscono che entro la metà di questo secolo, gli aumenti della frequenza della siccità sono significativi nel 25% e nel 28% della terra globale, rispettivamente in scenari di concentrazione di gas serra bassa e alta. Alcune regioni mostrano aumenti sostanziali di oltre il 50% della frequenza attuale. I principali hotspot di aumento della siccità sono il Mediterraneo, l’America meridionale e centrale, l’Australia in entrambi gli scenari.
Complessivamente, lo studio ha rilevato i superamenti di oltre 5 anni consecutivi (TFE5) in 18 regioni su 59 entro il 2100 in uno scenario di alte emissioni, e di 11 regioni in uno scenario di strategie di mitigazione rigorose. “È importante sottolineare che i risultati implicano stati inevitabili senza precedenti in queste regioni”, ha affermato Hideo Shiogama, coautore e capo della sezione di analisi del rischio del sistema terrestre presso il NIES. In questo quadro, le nostre strategie di mitigazione producono differenze sostanziali: “Piani di mitigazione climatica e adattamento adeguati e fattibili sono essenziali per superare le condizioni di siccità straordinariamente gravi previste. Soprattutto per quanto riguarda l’adattamento, è fondamentale migliorare la nostra preparazione nell’orizzonte temporale dato prima che emergano condizioni di siccità senza precedenti”.
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