I disturbi del Vortice Polare e le conseguenze sull’inverno europeo

In questi giorni in rete si legge di tutto: dall’arrivo di gelo polare, alla comparsa di neve in pianura su tutta Italia. Ebbene, possiamo dirvi con certezza che la maggior parte di queste notizie sono costruite solo per ottenere click, e si basano su una verità spesso distorta.

Sappiamo che ondate di freddo, a cui sono associate nevicate diffuse e temperature più basse della media, sono causate da discese di aria relativamente più fredda di estrazione polare. Questi “outbreak” si realizzano quando il vortice polare, una zona di aria fredda che staziona sul polo in modo semi-permanente, viene disturbato e tende a spezzarsi in più lobi che si muovono verso sud. Senza dilungarci sulla spiegazione, che trovate in molti nostri articoli precedenti, vediamo di analizzare la situazione attuale.

Risulta interessante notare la provenienza della “miccia” che favorirà, con buona probabilità, il rientro in condizioni tipicamente invernali sul nostro paese: l’Oceano Pacifico. Proprio in questa zona si farà spazio un’ondulazione, simile alla cresta di un’onda sulla superficie del mare, che andrà a disturbare il movimento delle masse d’aria sul polo.

Altezza dei geoptenziali a 500 hPa - previsione per 28 gennaio 2015

Altezza dei geoptenziali a 500 hPa – previsione per 28 gennaio 2015

L’ampiezza di tale onda sarà tale da provocare una vera e propria rottura del vortice polare in diversi lobi, uno dei quali tenderà a scendere proprio verso l’Europa, come mostrato dall’immagine seguente.

Altezza dei geoptenziali a 500 hPa - previsione per 29 gennaio 2015

Altezza dei geoptenziali a 500 hPa – previsione per 29 gennaio 2015

Un andamento evidenziato anche dai valori dell’indice AO, che esprime la differenza di pressione al suolo tra il polo nord e le medie latitudini: proprio nel periodo successivo al 27 gennaio è prevista una diminuzione di questo indice su valori negativi.

Andamento dell'indice AO (Arctic Oscillation)

Andamento dell’indice AO (Arctic Oscillation)

Il segno di questo indice rappresenta, con buona approssimazione, proprio la tendenza del vortice polare ad essere disturbato e quindi la possibilità di incursioni di aria fredda verso le medie latitudini. Ovviamente, non è scontato che l’ondulazione provocata da tali disturbi interessi necessariamente l’Europa, dunque la correlazione tra periodi freddi e valori negativi di questo indice non è proprio stretta.

Schema delle principali fasi dell'Oscillazione Artica (AO)

Schema delle principali fasi dell’Oscillazione Artica (AO)

Occorre infine notare che le temperature associate a questa discesa di aria fredda NON rappresenteranno alcuna eccezionalità, dato che la provenienza della massa d’aria sarà comunque occidentale, e quindi mitigata dalla presenza dell’Atlantico. Piuttosto, assisteremo ad un periodo caratterizzato da temperature lievemente sotto media, durante il quale la neve potrebbe comparire anche in collina.

Articolo di Guido Cioni del 24 Gennaio 2015 alle ore 19:18

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