Abbiamo più volte sottolineato come il 2014, ed in particolare il mese di dicembre, siano risultati tra i più caldi mai registrati da almeno 200 anni. Tuttavia, non ci siamo mai soffermati sull’analisi dei meccanismi che hanno portato al mantenimento di anomalie così alte, ovvero l’andamento medio delle masse d’aria in quota, che condiziona a sua volta l’evoluzione del tempo alla superficie.
Una valutazione che è di notevole interesse se si considera l’andamento dei primi due mesi invernali (Dicembre e Gennaio) nelle ultime due stagioni (2013-2014 e 2014-2015). Molti si ricorderanno dell’inverno passato come di uno tra i più nevosi sulle Alpi ma mite e caldo per il resto d’Italia (Appennini compresi). In effetti, considerando l’andamento predominante delle masse d’aria sull’Europa nel mese di dicembre 2013, è facile individuare una vasta area di alta pressione disturbata solo localmente da deboli impulsi perturbati sulla Turchia (ricordate le reiterate ondate di freddo scivolate ad Est che hanno portato la neve ad Istanbul?).
La situazione è totalmente diversa se si considera il mese appena terminato (dicembre 2014): la concavità delle isolinee sulla mappa sottostante è quasi ovunque invertita rispetto al caso precedente, ad indicare la predominanza di incursioni di aria fredda dai quadranti orientali. Uno scenario che porta al mantenimento della curvatura ciclonica su gran parte del Mediterraneo: provate a confrontare l’andamento delle linee su gran parte d’Italia nei due casi, troverete comportamenti quasi sicuramente diversi!
A fronte di un’annata caratterizzata da temperature ovunque più alte del normale, è chiaro come l’inverno 2014-2015 sia risultato finora più in linea con quello che è l’andamento stagionale, almeno per quanto riguarda le nostre regioni. Un’osservazione che si concilia anche con l’analisi delle anomalie, ovvero le differenze rispetto alla media trentennale, delle stesse variabili mostrate prime, per il periodo dicembre-gennaio. Per quanto riguarda l’annata 2013-2014 è evidente l’attività di vortici perturbati molto pronunciati sul Nord-Atlantico, contrapposta alla reiterata presenza di alte pressioni sull’area balcanica e sulla nostra penisola.
In questi ultimi mesi, invece, i vortici perturbati atlantici sono costretti a deviare spesso verso Nord, grazie ad un anticiclone delle Azzorre più robusto della precedente stagione, ma soprattutto centrato sull’Atlantico e non più sul Mediterraneo (ovvero come dovrebbe risultare la “normalità” climatica)
Località | T°C |
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Siracusa | 31° |
Lecce | 31° |
Matera | 30° |
Foggia | 30° |
Agrigento | 30° |
Catania | 29° |
Brindisi | 29° |
Ragusa | 29° |
Crotone | 29° |
Bari | 28° |
Località | T°C |
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Aosta | 13° |
Belluno | 14° |
Bolzano | 17° |
Sondrio | 17° |
Trento | 17° |
Biella | 19° |
L'aquila | 19° |
Cuneo | 19° |
Varese | 19° |
Vicenza | 19° |