Rispetto a quanto fatto nell’ultimo articolo cerchiamo di fare un piccolo salto mentale ed analizzare la situazione a scala regionale. Per fare questo occorre considerare previsioni a risoluzione maggiore che risultano quindi affette da un’incertezza maggiore, quindi è bene tenere in mente i limiti di questa analisi.
Abbiamo già stabilito che il centro Europa, ed anche il Mediterraneo, saranno interessati da una serie di impulsi perturbati veicolati da un lobo del vortice polare posizionato sul Nord Europa che stazionerà in questa area per molti giorni. La massa d’aria che ci interesserà sarà comunque di estrazione polare-marittima, dunque non porterà ad alcun raffreddamento eccezionale.
Tuttavia, i sistemi perturbati che interesseranno il Mediterraneo saranno associati a centri di bassa pressione che raggiungeranno minimi particolarmente bassi: l’animazione sottostante mostra la continua genesi ed evoluzione di due minimi (entrambi fino a 975 hPa) che coinvolgeranno la nostra penisola da Giovedì fino ai primi di Febbraio.
La figura animata riesce a rendere in modo particolare il movimento di questi sistemi, che effettueranno un percorso semi circolare, seguendo il movimento dei venti in quota associati alla struttura presente sull’Europa. Quello che colpisce, oltre al semplice valore del minimo, è però l’intensità di queste basse pressioni, indicata anche dalla vicinanza e dal numero di isobare (linee nere che indicano un eguale valore di pressione). Per questo è lecito aspettarsi un’intensificazione dei venti di Libeccio in numerose occasioni, in concomitanza col passaggio di questi minimi. La previsione del moto ondoso per la sera di Giovedì 29 Gennaio appoggia questa ipotesi, mostrando rinforzi di Libeccio sul golfo ligure, con onde fino a 5-7 metri sulla costa Toscana e Ligure.
Non migliora la situazione per i giorni a venire, quando impetuosi venti da Ovest inizieranno a soffiare su tutto il Mediterraneo Centrale ed il canale di Sicilia: sembra essere questa la fase più critica del peggioramento con onde oltre 7-8 metri di altezza.
Fortunatamente la burrasca dovrebbe mantenersi in mare aperto, lambendo solo parzialmente le coste Italiane.
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