“Le basse pressioni Africane sono imprevedibili ed insidiose”, così diceva un grande della meteorologia Italiana, Andrea Baroni, che purtroppo ci ha lasciato poco tempo fa. Aveva proprio ragione il padre della meteorologia in TV: i vortici perturbati provenienti dal continente Africano sono spesso poco preannunciati da fattori a grande scala e tendono ad intensificarsi in un breve lasso di tempo, oltre ad essere meno estesi verticalmente, e quindi meno facilmente identificabili, dei loro stretti parenti “Atlantici”.
Tra la serata di martedì e mercoledì è previsto l’avvicinamento di un minimo di bassa pressione che si andrà a formare inizialmente sul lato sottovento dell’Atlante, la catena montuosa Africana, e si sposterà successivamente sul Mediterraneo, portando con sé una gran quantità di umidità e venti caldi sulle regioni del Sud Italia.
Curiosamente, la bassa pressione presente sul lato sopravento dell’Atlante, nei pressi della Spagna, non si intensificherà come ci si aspetterebbe e tenderà a scemare velocemente. Questo perché la bassa pressione Africana, pur non essendo praticamente visibile nelle mappe in quote, si trova in una zona dove la corrente a getto, il fiume di venti fino a 400 km/h che scorre a circa 10 km di altezza, ha una grande accelerazione, come mostrato nella mappa seguente.
Questo contribuirà, almeno in parte, all’intensificazione del vortice di bassa pressione che si muoverà lentamente verso est, andando ad interessare anche le regioni del nord nel corso dei prossimi giorni.
Ma dove pioverà e perché?
Le precipitazioni più intense saranno associate al flusso caldo ed umido che dalle coste Nord-Africane si porterà verso Sicilia e Sud-Italia, scaricando piogge intense nei pressi dei crinali montuosi, laddove l’effetto di condensazione del vapore acqueo è intensificato dall’ascesa forzata.
Avremo quindi piogge intense già nel tardo pomeriggio-notte di martedì su Sicilia e Calabria, con accumuli localmente fino a 75 mm, 100mm sui crinali più esposti della Calabria.
Mercoledì il peggioramento si estenderà a tutta Italia e la pioggia non risparmierà nessuna regione, anche se nuovamente i fenomeni più intensi si scateneranno sui rilievi Appenninici, soprattutto in Calabria ed Emilia.
Considerate le temperature nella media, ma comunque di stampo primaverile e dunque non propense a nevicate a bassa quota, è molto probabile la prima comparsa dei primi temporali primaverili, soprattutto in Appennino. I principali indici di instabilità (CAPE) indicano una moderata probabilità per l’insorgenza di temporali nel pomeriggio di mercoledì sull’Appennino centro-meridionale.
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