L’autunno, forse spinto dal desiderio di annullare le pesanti anomalie registrate durante la stagione estiva, sta proponendo una spiccata dinamicità che non vedevamo ormai da molto tempo. Dopo l’esaurimento del serbatoio di aria fredda ancora presente sulle nostre regioni è infatti prevista una nuova incursione di aria fredda che interesserà le nostre regioni a partire dalla giornata di Sabato.
C’è da dire, tuttavia, che stavolta il percorso intrapreso dall’aria fredda in quota seguirà una direttrice completamente diversa. Una intensa risalita dell’alta pressione verso la Gran Bretagna e l’Europa occidentale piegherà il ramo Atlantico della corrente a getto a tal punto da favorire una concomitante discesa di aria fredda da est verso la nostra penisola, come mostrato nell’immagine sottostante dalle frecce bianche.
Cosa significa tutto questo in parole povere?
Una dinamica di questo tipo in inverno avrebbe probabilmente provocato la comparsa di neve a bassa quota sulle regioni Adriatiche. Ci troviamo, però, ancora nel pieno dell’autunno, e quindi in una stagione caratterizzata da temperature ben più alte rispetto a quelle dell’inverno. Una breve analisi delle temperature a circa 1 km mostra come l’incursione di aria fredda sarà caratterizzata da temperature che-in quota, lo ricordiamo-raggiungeranno lo zero. Si tratterà quindi di un freddo sotto la media che perdurerà solo per qualche giorno e che non presenta caratteri di eccezionalità. Inoltre, a distanza di quasi una settimana, la previsione è ancora passibile di numerosi ritocchi, che sospettiamo saranno quasi sicuramente al rialzo.
Occorre però sottolineare come i primi refoli di aria fredda in quota potranno scatenare già nel weekend intensi rovesci sull’Appennino centro-meridionale e sul Tirreno meridionale, come mostra la mappa sottostante. Nonostante molte emissioni dei modelli propendano per una concentrazione degli accumuli più alti in mare aperto, vi è la possibilità che le coste Sicule, Sarde e Calabre vedano piogge a carattere temporalesco. Questo perché la posizione del minimo di pressione che si andrà a formare su questo lembo di mare non è ancora ben definita, e dunque un minimo spostamento potrebbe condizionare un maggiore interessamento delle aree circostanti.
Vi invitiamo quindi a rimanere aggiornati con le previsioni e gli approfondimenti sul nostro portale.
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