Il passaggio dell’uragano “Joaquin” a largo dell’East Coast degli Stati Uniti è stato tutt’altro che indolore. Durante la risalita del ciclone tropicale verso nord una parte dell’aria umida trasportata dal nucleo si è distaccata e ha proseguito il suo percorso puntando verso le coste del South e del North Carolina, causando piogge di carattere torrenziali in diverse aree lungo il confine fra i due stati. Una volta raggiunte le coste del South Carolina, North Carolina e della Virginia le masse di aria calda e molto umida, prossime al punto di saturazione, spingendosi verso l’entroterra si sono trovate a scontrarsi con le masse d’aria più fredde e meno umide preesistenti.
Il flusso di aria molto umida tropicale che entra dall’Atlantico impattando su questo strato di aria più fredda e più secca, preesistente nelle aree più interne del North Carolina, della Virginia e del Delaware, tende ad ascendere rapidamente, condensando tutto il suo contenuto di umidità in imponenti annuvolamenti cumuliformi che producono intense precipitazioni che a tratti hanno assunto carattere di rovescio o temporale.
Le aree maggiormente colpite e interessate dalle piogge di carattere torrenziale sono state quelle comprese fra il South Carolina, la zona meridionale del North Carolina e anche parte della Virginia. Nelle immagini sottostanti si possono vedere i quantitativi di acqua precipitata in diverse località e la mappa vista dall’alto delle zone più colpite dei tre Stati.
Da questa mattina l’East Coast americana sta subendo meno gli effetti di “Joaquin” visto che la tempesta sta iniziando a scorrere su acque superficiali sempre meno calde, a largo dell’East Coast, e sta proseguendo il suo cammino verso l’Atlantico, verso nord e nord-nord/est. Con molta probabilità i resti di “Joaquin”, dopo aver perso tutte le caratteristiche tropicali, nel corso della giornata di mercoledì si muoveranno molto rapidamente verso l’Atlantico centrale facendo trasformare la depressione in un intenso ciclone dalle caratteristiche extratropicali che punterà verso dell’Irlanda. c’è comunque la possibilità che la depressione ancor prima di avvicinarsi alle Isole Britanniche verrà definitivamente assorbita dalla depressione islandese.
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