Il ghiaccio marino è acqua dell’oceano congelata, e come tale contiene sale. Il ghiaccio terrestre invece è una distesa di ghiaccio che non contiene sale e che può coprire superfici grandi come quelle della Groenlandia o dell’Antartide, i due più grandi ghiacciai al mondo. I ghiacci terrestri suscitano molta più attenzione rispetto a quelli marini, perché essi a lungo termine sciogliendosi faranno crescere il livello dei mari, mentre il ghiaccio marino, quando si scioglie, non fa salire le acque. Il ghiaccio infatti ha un peso specifico minore di quello dell’acqua e quindi, immerso nell’acqua, galleggia. Quand’esso si scioglie però, acquistando la densità dell’acqua, va ad occupare lo stesso volume che occupava la sua parte sommersa e quindi il livello del mare non cambia.
Sul nostro pianeta ci sono tre grandi ghiacciai continentali: l’imponente ghiacciaio dell’Antartide orientale che ha un peso medio di 22500000 gigatonnellate, il ghiacciaio dell’Antartide occidentale di 2100000 gigatonnellate e quello della Groenlandia che mediamente pesa 2700000 gigatonnellate. (una gigatonnellata è un miliardo di tonnellate). Il potenziale aumento del livello del mare che si avrebbe nell’eventualità che questi tre grandi ghiacciai sparissero è di: 58 metri, nel caso in cui sparisse il ghiacciaio dell’Antartide orientale; di oltre 5 metri se sparisse quello dell’Antartide occidentale; e di 7 metri se sparisse quello della Groenlandia. Nel 2013 la Groenlandia ha perso 200 gigatonnellate di ghiaccio, l’Antartide occidentale 115 e l’Antartide orientale 15, per una perdita netta di 330 gigatonnellate.
Il ghiaccio dell’Antartide orientale è atipico, perché copre un territorio molto al di sopra del livello del mare e l’aria calda scioglie il ghiaccio molto più lentamente dell’acqua calda, inoltre in quelle zone la temperatura non sale male al di sopra dello 0°, favorendo l’apporto di neve durante la stagione estiva antartica. Per questo e per tanti altri motivi, che sarebbe impossibile spiegarli in un articolo, si stima che il ghiacciaio dell’Antartide orientale, manterrà la stessa mole almeno fino al 2100, anno in cui è previsto un aumento delle temperature di almeno 4°, da quel momento in poi, quando il livello del mare sarà già più alto di 12 metri, anch’esso inizierà la sua lenta e drammatica fusione.
Un aumento del livello dei mari di 12 metri, causerebbe la scomparsa parziale o totale di tantissime città degli USA poste a pochi metri al di sopra dell’attuale livello del mare ovvero: Miami, New Orleans, Galveston, Norfolk, Atlantic City, Charleston, Sacramento, NewYork, Filadelfia,San Francisco, Washington, Seattle.
Fonte: “Senza Alibi” – Il cambiamento climatico: impedire la catastrofe di James R. Flynn
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