L’uragano Chapala in arrivo sullo Yemen, è il secondo in oltre 20 anni

Guardando fuori dall’oblò della stazione spaziale internazionale si gode di un panorama mozzafiato, costellato spesso da fenomeni meteorologici ben visibili anche da migliaia di chilometri.

Fotografia del ciclone tropicale Chapala scattata dalla stazione spaziale internazionale (ISS) dall’astronauta Scott Kelly.

È questo il caso del ciclone tropicale Chapala formatosi circa 5 giorni fa sul Mar Arabico e che avevamo già commentato in questo articolo. In quella sede avevamo sottolineato l’eccezionalità del fenomeno, non tanto per l’intensità allora raggiunta (categoria 1), ma per quella che era prevista per i giorni a seguire.

Immagine nel campo del visibile acquisita dal satellite MODIS nella giornata di lunedì 2 novembre. In alto a sinistra stessa immagine nel campo dell’infrarosso che mostra la temperatura stimata al top delle nubi

Come indicato dai modelli, nel giro di pochi giorni Chapala ha vissuto una fase di veloce intensificazione che gli ha fatto raggiungere la categoria 4, con venti fino a 250 km/h, nella giornata di venerdì. Le immagini satellitari continuano a mostrare bande nuvolose distribuite in modo spiraliforme ed un occhio ben definito al centro del sistema. Nel suo movimento verso le coste Yemenite fortunatamente il ciclone si è indebolito, raggiungendo attualmente un sistema di categoria 3 con venti fino a 217 km/h.

Traiettoria del ciclone tropicale Chapala dalla formazione fino all’attuale posizione; il colore indica l’intensità del ciclone.

Nelle prossime ore la parte più intensa del sistema dovrebbe fare “landfall” sulle coste dello Yemen, in una zona scarsamente popolata nei pressi della città di Al Mukalla. Molti non sanno quali saranno le conseguenze dell’interazione tra l’aria umida associata al sistema e quella secca presente nelle aree desertiche: esistono infatti pochissimi casi nel passato in cui un ciclone tropicale di questa intensità si sia spinto fino alle coste. Tuttavia, è naturale aspettarsi un ingente quantitativo di piogge a ridosso dei rilievi che sono presenti nelle vicinanze delle coste, a causa della risalita forzata dell’aria proveniente dal ciclone. Alcuni modelli di previsione numerica iniziano infatti ad intravedere la possibilità che localmente si raggiungano gli 800 mm di pioggia accumulata in 5 giorni, come mostrato nell’immagine sottostante. Nel caso in cui questo scenario si avverasse c’è da sperare che il suolo riesca a drenare efficacemente la quantità di acqua, che supererà di 4-5 volte quella che di solito si registra in un anno.

Previsione delle precipitazioni associate al ciclone tropicale Chapala. In basso a sinistra viene mostrata l’orografia del luogo dove è previsto il landfall.