Continua imperterrita l’attività venatoria contro specie protette in Italia. La cicogna bianca è inoltre una specie monogama e sta tentando a fatica di ricolonizzare le nostre zone.
Ancora una volta una vita preziosa è stata spezzata per futili motivi. I responsabili sono sempre loro, i bracconieri, che continuano imperterriti in un’attività che costa moltissimo a queste specie già in forte pericolo. L’esemplare di cicogna bianca trovato in provincia di Cosenza, in Calabria, è stato barbaramente fucilato nel suo nido, senza via di scampo. La notizia è stata diffusa dalla Lipu – Lega Italiana Protezione Uccelli – di Rende dopo che dei volontari hanno rinvenuto il corpo privo di vita dell’animale.
La cicogna bianca è una specie protetta che sta faticosamente ripopolando le province di Cosenza e Crotone grazie al progetto di recupero della Lipu. A gravare sul futuro precario di questi esemplari, oltre ai fattori climatici e ambientali, è la loro monogamia, che ne rende ancora più rara la riproduzione. È probabile, infatti, che un esemplare privato del suo compagno non si riproduca mai più. “Si tratta di un atto gravissimo e inqualificabile”, afferma la Lipu.
La specie si era estinta dal nostro Paese intorno al 1700 e solo nel 1959 fu avvistato un nuovo nido in Piemonte, facendo sperare per una possibile ricolonizzazione. L’esemplare ucciso, secondo le stime, probabilmente occupava il nido da almeno 10 anni.
Per quanto è successo i responsabili della Lipu sono intenzionati a sporgere denuncia contro ignoti e a chiedere l’istituzione del Daspo, ovvero la sospensione immediata della caccia nella zona anche per i prossimi anni.
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