Tempo di lettura: 2 minuti.
Oltre alla fascia d’età e alle condizioni di salute, diversi fattori possono influire sull’esito della malattia e sulla sua letalità, dal sesso del paziente all’etnia di appartenenza.
Dopo mesi dall’esplosione del nuovo coronavirus nel mondo, molte domande restano aperte sulla sua diffusione, in particolare sulla sua letalità, che si sta rivelando legata a diversi fattori. Se da subito il contagio si è manifestato nella sua forma più esasperata soprattutto negli anziani e nei pazienti affetti da patologie pregresse, altri aspetti stanno suscitando nuovi interrogativi man mano che il virus si espande nelle diverse aree del pianeta.
Oltre all’età e alla predisposizione del sistema immunitario, a determinare l’esito della malattia, che può svilupparsi in maniera più o meno grave, è anche il sesso del paziente infetto. Dalle indagini fatte finora, risulta che la Covid-19 colpisca maggiormente gli uomini. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità (ISS), la causa è nei fattori biologici: gli estrogeni femminili sono responsabili dell’aumento dell’espressione del recettore Ace2, che favorisce l’ingresso del virus nelle cellule, ma al contempo funge da protezione per i polmoni e le malattie cardiovascolari. Al contrario, gli ormoni maschili risultano inclini a favorire l’attacco del virus.
Uno studio pubblicato su New England Journal of Medicine ed effettuato su 2000 pazienti circa tra Italia e Spagna, tra i paesi più colpiti del mondo nella fase iniziale di diffusione, ha evidenziato inoltre l’importanza del fattore genetico. È stato trovato un gruppo di varianti sul cromosoma 3 associate ad una sintomatologia più grave e allo sviluppo di difficoltà respiratorie: alcuni geni identificati sono legati alle citochine infiammatorie, che intervengono nella risposta immunitaria, mentre un altro gene codifica una proteina che influenza la produzione del recettore Ace2. Inoltre, anche il gruppo sanguigno potrebbe essere in grado di determinare un’evoluzione più grave della malattia, come osservato nelle persone del gruppo A, rivelatesi più vulnerabili all’infezione.
Un altro fattore particolarmente rilevante nella diffusione e nella letalità della Covid-19 è quello sociale legato all’etnia: secondo i dati pubblicati a giugno dai Cdc, negli Stati Uniti il virus colpisce per il 33% persone latinoamericane, per il 22% afroamericane, sebbene i due gruppi etnici rappresentino una minoranza – rispettivamente il 18% e il 13% dell’intera popolazione statunitense.
Anche per la mortalità si è evidenziato lo stesso preoccupante dato: in media, i decessi nella popolazione nera sono il doppio rispetto a quella bianca, ma in alcuni stati la media peggiora, arrivando ad una mortalità pari a 4-5 volte superiore rispetto a quella dei bianchi. Si tratta di un dato allarmante, che non ha nulla a che fare con i fattori biologici, ma riguarda piuttosto le condizioni sociali e le disparità rispetto all’accesso alle cure sanitarie che possono determinare l’esito della malattia.
Località | T°C |
---|---|
Catania | 27° |
Siracusa | 27° |
Palermo | 27° |
Bari | 27° |
Foggia | 26° |
Lecce | 26° |
Brindisi | 25° |
Taranto | 25° |
Messina | 24° |
Pordenone | 24° |
Località | T°C |
---|---|
Cuneo | 13° |
L'aquila | 17° |
Aosta | 18° |
Rieti | 19° |
Savona | 19° |
La Spezia | 19° |
Imperia | 20° |
Siena | 20° |
Perugia | 20° |
Genova | 20° |