Nuovo attacco alla Stazione Spaziale Internazionale, gli USA accusano la Russia

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Un atto “pericoloso e irresponsabile”, secondo la NASA.

Un test missilistico condotto in modo “pericoloso e irresponsabile” è stata la causa dell’esplosione di uno dei satelliti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), secondo la NASA, che ha creato una nuvola di detriti mettendo a rischio l’equipaggio sulla base. Gli astronauti hanno dovuto intraprendere un’azione evasiva e ora gli USA accusano l’agenzia spaziale russa Roscosmos per “l’atto sconsiderato”.

La Roscosmos avrebbe portato avanti l’operazione nonostante i ripetuti avvertimenti statunitensi sui rischi legati a questo genere di test, che costituiscono un pericolo non solo per i satelliti, ma anche per gli astronauti. Il missile lanciato in orbita aveva come obiettivo uno dei satelliti russi, ma ha costretto i membri dell’equipaggio sull’ISS a mettere in atto il protocollo di evacuazione.

L’agenzia russa ha respinto le accuse minimizzando l’accaduto e affermando che “la priorità è garantire la sicurezza dell’equipaggio”. Ma secondo gli americani, si è trattato di un test “spericolato”, che ha visto un missile anti-satellite ad ascesa diretta colpire il suo stesso satellite, creando una pioggia di detriti nella bassa orbita terrestre. “Si sono già messi in moto più di 1.500 pezzi di detriti orbitali tracciabili e probabilmente se ne scateneranno centinaia di migliaia più piccoli”, ha tuonato il Dipartimento di Stato.

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I detriti rimarranno in orbita per anni, potenzialmente decenni, mettendo a rischio significativo l’equipaggio dell’ISS e altre operazioni spaziali, ma anche i satelliti funzionanti, avverte l’US Space Command. “È incredibile che la Russia metta in pericolo non solo gli astronauti americani e quelli dei partner internazionali sulla ISS, ma anche i loro stessi cosmonauti”, ha commentato l’amministratore della NASA Bill Nelson.

Il commando spaziale USA ha rassicurato dicendo che monitorerà la traiettoria dei frammenti in orbita e lavorerà affinché tutti i Paesi che hanno interessi nello spazio “dispongano delle informazioni necessarie per salvaguardare le loro attività in orbita se colpite dalla nuvola di detriti”. Un servizio che, sottolinea la nota, “gli Stati Uniti forniscono al mondo, comprese Russia e Cina”.